“Una delle più grandi ed innovative teorizzazioni di Freud, indubbiamente è stata la postulazione della verità soggettiva. Il soggetto possiede una propria verità circa la sua vita ed il suo passato che non necessariamente combacia con la verità fattuale.

Il sintomo, a tal proposito, è la manifestazione nel corpo di quel sapere inconscio che separa il soggetto dalla sua propria verità. A fronte di tale teorizzazione che successivamente J. Lacan riprenderà fino a formulare l’inesistenza della verità, è chiaro come dovrebbe essere orientata una terapia secondo il fondatore della psicoanalisi: dare esclusivamente ascolto alla parola del soggetto e cercare di cogliere in esso i suoi inciampi, i lapsus, gli atti mancati e, soprattutto interpretare i suoi sogni che hanno un posto privilegiato all’interno dell’analisi.

La razionalizzazione, la costante ricerca di un sapere universale che possa fungere da panacea per la sofferenza psichica è quindi quanto più di lontano c’è da una terapia che miri alla guarigione.”