Appello alla pace
del consiglio centrale della F.U.C.I

 

APPELLO PER LA PACE DEL CONSIGLIO CENTRALE DELLA F.U.C.I.  (Federazione Universitaria Cattolica Italiana)

A tutti gli aderenti alla F.U.C.I.
Agli studenti universitari
Alle Università
Ai Governi
Ai Rappresentanti delle religioni
A tutta la Chiesa Cattolica

Roma, 30 settembre 2001

Il Consiglio Centrale della F.U.C.I., nel corso della prima seduta dopo la pausa estiva, si è confrontato sugli ultimi tragici avvenimenti legati agli attentati terroristici che hanno colpito gli Stati Uniti d'America. Ha quindi deciso di rendere pubbliche le riflessioni emerse. Desideriamo, innanzitutto, manifestare il nostro cordoglio per tutte le vittime degli attentati terroristici che hanno colpito gli Stati Uniti d'America, vicinanza ai loro familiari e sostegno nella preghiera. Esprimiamo la nostra ferma e assoluta condanna della violenza terroristica. Riteniamo che tutto il genere umano si trovi dinanzi al nodo epocale della scelta tra un regresso alla barbarie e un deciso salto di qualità: tra l'abbandonarsi alla violenza cieca della legge del taglione e l'affidarsi alla legge dell'amore che lotta per trasformare il nemico in amico. Per questo chiediamo:

1. Che si persegua l'unica via possibile, che è la via della pace. Via che passa per il ristabilimento della giustizia, nel lavoro operoso affinché misericordia e verità si incontrino, giustizia e pace possano baciarsi (cfr. Salmo 84) e nella certezza che il perseguimento della pace è in contrasto con il mantenimento dell'ingiustizia.

2. Che i Governi individuino e fermino i colpevoli, chiamandoli a rispondere del loro crimine, ma senza spargimento di altro sangue e mettendo da parte ogni sete di vendetta. Si riapproprino di un'azione politica capace di perseguire il bene di ogni uomo e non di pochi privilegiati: una  politica  senza connivenze con la criminalità e con regimi fondati sugli interessi di pochi; una politica a cui non sia necessario trovare "mostri" e capri espiatori. Continuino e intensifichino gli sforzi diplomatici e di collaborazione tra gli Stati e rinuncino all'uso delle armi.

3. Che i Governi investano con coraggio, dentro e fuori le Università, nel campo della ricerca di politiche più giuste e più solidali tra gli Stati e di forme alternative di difesa non fondate sulla violenza delle armi.

4. Che tutte le Confessioni religiose e tutti gli uomini di fede prendano le distanze da chi strumentalizza il nome di Dio per giustificare la violenza sull'uomo.

5. Che la nostra Chiesa Cattolica continui con sempre maggiore coraggio nel dialogo interreligioso con tutti coloro che credono che il sogno di Dio sia un'umanità in pace. Nella consapevolezza che un tale salto di qualità richiede il contributo di tutti, ci impegniamo ad approfondire, secondo lo stile di ricerca proprio della vita universitaria, lo studio delle grandi questioni connesse a questa crisi con particolare attenzione alle possibili soluzioni, e ad adottare per noi uno stile di vita sobrio, essenziale, solidale.

Stefano Biancu
Segretario del Consiglio Centrale della F.U.C.I.

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