Giovanni 14:10-11

 

Prendiamo ora in esame questo passo biblico a motivo delle accuse mosse da numerosi critici della TNM. Coloro che attaccano i traduttori della TNM parlando di chiara manipolazione del testo sacro spesso fanno riferimento a questa scrittura che in molte versioni viene resa così:


""Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io
vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo
per le opere stesse."

(CEI-Nuova Diodati-Riveduta-Luzzi ecc.)


Mentre nella TNM viene tradotta così:


""Non credi che io sono unito al Padre e che il Padre è unito a me? Le cose che vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere. Credetemi che io sono unito al Padre e il Padre è unito a me; altrimenti, credete a motivo delle opere stesse."

 

Le frasi sottolineate sono quelle oggetto di discordia.

Invitiamo ora tutti i lettori ad abbandonare per un momento criteri di giudizio come "se la maggioranza traduce in quel modo possibile che la TNM adesso si mette a fare diversamente?"; non reputiamo in alcun modo che questa sia una argomentazione scientifica. Facciamo inoltre notare l'atteggiamento di alcuni che definiscono una traduzione biblica "manipolata" per il semplice fatto che differisce dalla loro traduzione, dimenticandosi che anche la loro non è niente di più e niente di meno che una traduzione e non già il testo originale in lingua originale.

Bisogna pertanto osservare cosa dice il testo greco in nostro possesso e come si possono tradurre le parole che vi si trovano. Riporto qui sotto il brano in greco e la relativa traslitterazione posta sotto ciascuna parola.


ου πιστευεις ‘οτι ’εγω ’εν τωι πατρι και ‘ο πατηρ ’εν ’εμοι ’εστιν τα ‘ρηματα ‘α ’εγω λεγω ‘υμιν ’απ'

(ou pisteueis hoti egô en tôi patri kai ho patêr en emoi estin ta rhêmata ha egô legô humin ap'

 

’εμαυτου ’ου λαλω ‘ο δε πατηρ ’εν ’εμοι μενων ποιει τα ’εργα ’αυτου πιστευετε μοι ‘οτι ’εγω ’εν τωι

emautou ou lalô ho de patêr en emoi menôn poiei ta erga autou pisteuete moi hoti egô en tôi

 

πατρι και ‘ο πατηρ ’εν ’εμοι· ’ει δε μη δια τα ’εργα ’αυτα πιστευετε.

Patri kai ho patêr en emoi ei de mê dia ta erga auta pisteuete)


Abbiamo evidenziato in neretto le parole che ci interessano e in particolare la preposizione εν <en> che viene tradotta nella TNM "unito a" invece che "nel" come invece nelle altre traduzioni citate.

La domanda che si impone è: come si può tradurre <en> ?

La comunissima preposizione semplice <en> viene tradotta da tutte le versioni bibliche in altri contesti in svariati modi, come in effetti è corretto fare, in quanto la preposizione può significare "in, con, in, su, a, accanto, prima, in mezzo a, all'interno di, da, verso, per, per mezzo di..." (Vocabolario del NT di B.Corsani).

Stando al significato del termine greco <en> , quindi, renderlo "unito a" o "con" è perfettamente legittimo. Con questo non si vuole affatto dire che tradurlo "nel" sia scorretto. Gli estimatori della TNM non sono inutilmente critici nei confronti delle altre traduzioni bibliche, perché sanno che spesso si possono fare traduzioni diverse di un brano, nel rispetto dell’immediato contesto, mantenendo una perfetta legittimità.

Ma come mai i critici della TNM sono così tanto arrabbiati quando la TNM rende un passo biblico in modo diverso da quello da loro preferito?

Si può facilmente notare che quasi tutti i passi contestati riguardano la presunta consustanzialità fra Gesù e Dio Padre, aspetto fondamentale per sostenere il dogma trinitario; questo non viene insegnato espressamente nelle Scritture e richiede quindi l'aggiunta di ragionamenti non scritturali unito all'uso di modi di tradurre molto specifici.

E' davvero facile intuire che, in mancanza di una prova Scritturale del dogma della Trinità questi critici, in grande maggioranza trinitari, non possono sopportare che un termine greco sia tradotto diversamente da quell’unico modo a loro necessario e congeniale!

A presunta riprova della loro argomentazione vari critici presentano la Traduzione Interlineare del Regno (in inglese), opera degli stessi traduttori della TNM, la quale sotto la preposizione <en> rende in inglese "in" (nel) mentre nel testo a margine (quello della TNM) presenta "in union with" (unito a). Molti hanno gridato in maniera alquanto teatrale: "Ecco!! La prova della manipolazione!!"

Non sappiamo a cosa addebitare un simile comportamento, se soltanto a innocente ignoranza della materia o a un preciso scopo ingannatorio; lasciamo a Dio e alla loro coscienza di giudicare, ma ci sentiamo in dovere di informare i lettori riguardo a cosa consiste una traduzione interlineare e per quale scopo viene fatta.

Traduzione interlineare significa, come dice la parola, tradurre fra le linee.

Purtroppo la Chiesa Cattolica ha pubblicato solo da pochi mesi la sua prima traduzione interlineare del NT, dopo molti secoli di attesa, e la maggioranza dei suoi fedeli non ha dimestichezza con l’utilizzo di questo importantissimo strumento nello studio della Bibbia. Nel mondo anglosassone invece, dove la cultura biblica è molto più diffusa, è già più difficile imbrogliare le menti con "prove di manipolazione" come quella in esame.

Ebbene, nella traduzione interlineare ogni parola greca viene tradotta esclusivamente nel suo significato basilare o più comune e posta immediatamente sotto il termine. Un esempio grafico è quello riportato sopra dove abbiamo fatto una traslitterazione interlineare. Lo scopo della traduzione interlineare è quello di provvedere al lettore i vocaboli effettivamente presenti nel testo greco secondo il loro significato più comune, una specie di vocabolario inserito fra le righe ma che, attenzione, fornisce solo la traduzione basilare del termine in questione e non le possibili, e a volte preferibili, traduzioni dello stesso. Per esemplificare potete prendete un qualsiasi vocabolario in italiano ed esaminare un qualsiasi vocabolo di una certa importanza; noterete che non ha solo una definizione ma una serie di queste, talvolta anche una ventina! Tutto cio' è comprensibile in quanto il significato o la sfumatura varia in base all’uso che ne fa l’autore. Tornando all’interlineare, il vocabolo greco usato in questa particolare traduzione è quasi sempre corrispondente al suo significato n.1, ma ciò non obbliga ad usarlo nella traduzione "normale" della Bibbia; può essere il termine piu' adatto ma può anche non esserlo per le ragioni già spiegate. Il concetto dovrebbe essere chiaro. Questa semplice e pura realtà spesso rimane ignota a chi non ha dimestichezza con le problematiche di traduzione e una volta che tale persona si imbatte in scaltre critiche, come quella in esame, potrebbe facilmente ma erroneamente concludere che di manipolazione si tratti.

Tanto per fare a nostra volta una controprova, osserviamo in che modo viene reso dalla CEI il passo di 1 Tessalonicesi 4:16

"Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo."

Con questa traduzione pare che il Signore Gesù quando sentirà la voce di un arcangelo non specificato discenderà dal cielo.

Ma nel testo greco troviamo ’εν φωνηι ’αρχαγγελου (en fônêi archaggelou), che la prima traduzione interlineare cattolica (ed. San Paolo) traduce "con voce d’Arcangelo" come la TNM, rivelando che il Signore Gesù è l’Arcangelo che emette la voce. Se guardiamo invece nella colonna a destra della San Paolo, dove ricorre la traduzione "normale", troviamo "al segnale dato dalla voce dell'arcangelo", così Gesù e l’Arcangelo ridiventano due persone diverse!

Si noti che tradurre l’ormai famosa prep. <en> con "alla" è veramente fantasioso. Si impone così una domanda: non si tratta forse di un caso in cui, siccome Gesù è identificato come Arcangelo, questo non può rientrare nelle possibilità traduttive degli autori, perché creerebbe notevoli problemi agli assertori del dogma trinitario?

CONCLUSIONE

Alla luce degli argomenti presentati in questa pagina possiamo nuovamente affermare che il passo di Gv. 14:10-11 offre varie possibilità di resa. La scelta effettuata dal comitato dei traduttori della TNM rientra a pieno diritto nelle possibilità del testo, non violando alcun criterio di traduzione specifico. L'accusa mossa da numerosi critici, di contraddire la traduzione interlineare edita dalla stessa società, non appare degna di alcun pregio. Al contrario abbiamo presentato un controesempio di scelta traduttiva molto discutibile, operato da un interlineare cattolico. Non sarebbe azzardato dichiarare che chi accusa la TNM di manipolazione si trova, per qualche strano scherzo del destino, nel gruppo dei veri manipolatori.

 

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