Guerra alle sette
Tratto da IL MATTINO ON LINE di
Il documento preparatorio,
denominato "Instrumentum laboris", che il Papa ha inviato a tutti i vescovi del
mondo in vista del loro Sinodo, in programma il
prossimo ottobre in Vaticano, ci propone una figura di vescovo per il terzo millennio assai diversa da quella assunta, negli ultimi
tempi da mons. Emmanuel
Milingo con le sue stravaganti iniziative di esorcista e di cantante da sembrare uno sciamano e che lo hanno portato a
violare il Codice di
diritto canonico, sposando Maria Sung, ad allontanarsi dalla dottrina della Chiesa
cattolica, con il suo avvicinarsi al movimento guidato dal reverendo Moon.
«La situazione religiosa all'inizio del terzo millennio è molto complessa e non rende
facile la missione della Chiesa», in primo luogo a causa delle sette. Il documento
afferma in proposito: «La sollecitudine del vescovo per i suoi fedeli deve cogliere con
realismo il pericolo della seduzione che le sette religiose ed altri movimenti alternativi
di diverso genere e di diversi nomi possono suscitare nelle persone meno preparate». Ed
ammonisce:
«Spesso si tratta di movimenti indotti per erodere la fede cattolica, proposti in ambienti di disagio sociale e familiare, anche con le manipolazioni delle persone e delle coscienze».
È evidente il riferimento al movimento di Moon come a quelli di New Age o di altre sette, tuonando contro le sette sataniche con questa riflessione:
«Si diffondono perfino sette sataniche contraddistinte da scopi anticristiani, riti e forme morali aberranti».
È
netta, quindi, la condanna di ogni posizione religiosa che, pur dicendo di voler
combattere «il male e il maligno», finisce per assumere gli aspetti della stregoneria.
Inoltre, per la Chiesa cattolica, Gesù Cristo ha la divinità del Padre, pur essendo
venuto al mondo per salvare l'umanità.
Per il reverendo Moon è solo un profeta.
Emerge, così, una figura di vescovo che, lungi dal somigliare a chi si costruisce un
carisma con pratiche non in linea con la dottrina della Chiesa, deve essere una persona di
alta moralità, colta, celibe e, al tempo stesso, umile e sensibile alle istanze del
prossimo. Un vescovo per una Chiesa che vuole essere, secondo l'immagine di Giovanni
XXIII, la «fontana del villaggio», ossia «una sorgente zampillante per offrire l'acqua
viva del Vangelo di Cristo». Una persona, quindi, in «continuo dialogo con i teologi,
per rispondere ai problemi nuovi», e con le persone di ogni ceto facendosi
carico dei problemi del mondo mettendosi dalla parte dei più bisognosi, dei più
svantaggiati. Un vescovo in comunione, insieme a tutti i vescovi, con il Papa per
governare una Chiesa che, in quanto proiettata nel terzo millennio, deve sviluppare «il
dialogo con le altre Chiese cristiane, con le diverse religioni e culture». Si spiega, in
tal modo, il comportamento del Papa verso Milingo al fine di riportarlo nella linea della
Chiesa.
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