Dal Jerusalem Post di Venerdi 24 Marzo 2000
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Perseguitato a causa
del proselitismo
Lo Yad L’Achim, un gruppo Haredi anti-missionario, avrebbe preferito trattare il problema con la Vita in modo più tranquillo, senza doversi lanciare in un programma di boicottaggio su scala nazionale contro i prodotti della compagnia alimentare.
"Quando ci rendiamo conto che un missionario stà lavorando in qualche ditta, ci rechiamo dal dirigente, facendogli presente che ci sono molti modi per licenziare un lavoratore, senza che nessuno venga accusato. In questo modo non ci sono problemi con i tribunali i media e con Meretz.
Alcuni dirigenti sono ricettivi e capiscono e trattano il problema con delicatezza. Direi che lo abbiamo fatto con circa 10 diverse ditte", dice il rabbino Shalom Dov Lifschitz, guida del Yad L’Achim.
Questo sistema non ha funzionato con la ditta Vita in Ashdod, perché un riconosciuto missionario della ditta, il Testimone di Geova Eduardo Campos, non se n’è andato tranquillamente.
Dirigente del personale fin dal 1991 va ancora a lavorare ogni giorno e percepisce ancora il suo stipendio.
Tuttavia un portavoce dei Testimoni di Geova sostiene che la Vita lo stà boicottando, lasciandolo inattivo, nella speranza che se ne vada.
"Vita sta perdendo notevoli somme di denaro," dice Lifschitz.
E così pare.
Nella città Haredi di Kiryat Sefer molti acquirenti del supermercato Birkat Rahel (la catena haredi di proprietà della Supersol), dicono che conoscono e sostengono il boicottaggio anti Vita, che continua da un mese.
"Ne ho sentito parlare dai manifesti, dicono che uno degli impiegati della Vita sia un missionario," dice Shimon Cohen, uno studente yeshiva 25enne.
"Non compro da Vita, perché non voglio dare denaro a qualcuno che è contrario alla mia religione. Secondo la Halacha si suppone che tu compri dagli ebrei, piuttosto che dai goyim (infedeli) se possibile. Non mi importerebbe molto se l’impiegato della Vita fosse solo un cristiano, ma che sia un missionario è molto brutto.
Nel reparto caseario ci sono ancora alcuni cartoni di formaggini della marca Rich, che è importata e distribuita da Vita, facendone un prodotto boicottato. Nel supermercato Kol Zol, nel Rehov Bar-Ilan di Gerusalemme, ci sono ancora alcuni barattoli di marmellata Vita.
I supermercati della Shefa Mehadrin, di proprietà della Coop hanno recentemente "eliminato i prodotti della Vita e della Rich," ha detto il direttore dei magazzini.
La Vita rifiuta di parlare del boicottaggio (come di qualunque cosa a proposito di Campos). Lo stesso fa la Supersol.
Yael Leventhal, capo delle pubbliche relazioni per la Coop ha dichiarato di non sapere del boicottaggio, ma dopo aver fatto indagini su un certo numero di supermercati dell’area haredi ha detto: "Tutti hanno troncato i loro rapporti con la Vita nell’ultimo mese."
Lo scorso dicembre il boicottaggio contro la Vita veniva dalla direzione opposta — dai secolaristi irritati da ciò che ritengono tentativi della compagnia di penalizzare un dipendente a causa delle sue opinioni religiose, sotto la pressione degli haredim.
"La direzione di Vita ha detto a Campos di prendersi una vacanza, quindi avrebbero cercato di richiamarlo, anche se non nelle stesse circostanze (cioè in una posizione cosi elevata) di quadro dirigente. Noi abbiamo quindi fatto appello al pubblico di boicottare Vita, che nel giro di due settimane ha ritirato la proposta fatta a Campos". Così ha detto Meretz MK Ilan Gilon.
Parlando con Campos, nel suo appartamentino, modestamente arredato, in Ashdod, dove vive con la moglie e il figlio, è difficile credere che questo 61enne di modi gentili, che parla così pacatamente, nativo dell’Uruguay, sia al centro di una guerra fra culture. Ma tale atteggiamento è fuorviante, Campos è un uomo determinato, che non si lascia intimorire.
Per mesi lo scorso anno lo Yad L’Achim lo ha seguito alle adunanze serali presso la locale Sala del Regno dei Testimoni di Geova nella zona industriale di Ashdod, gridando "Nazista!" o "Infedele!", facendo pure varie minacce.
Campos ha risposto portando una videocamera alle adunanze, filmando i molestatori, e riempiendo la polizia di denunce.
In uno di questi video, datato 16 Ottobre (1999) si vede un gruppo di giovani haredi all’esterno della Sala del Regno, uno dei quali minaccia di "rompere la video camera, un altro fa un gesto osceno col suo dito medio, un ragazzo raccoglie un sasso quando vede l’obiettivo, un altro urla: "Pederasta!" e "Infedele!" a Campos, che stava filmando attraverso una finestra.
Campos ritiene che lo Yad L’Achim si sia deciso al boicottaggio perché sei mesi fa la polizia li aveva avvertiti che non avrebbe più sopportato le loro molestie a lui dirette.
"Lo Yad L’Achim mi ha seguito per sei anni" ha detto.
Secondo Campos ogni volta che si mostravano a una Sala del Regno, egli avvertiva la polizia, ma la volante arrivava sempre tardi.
"Adesso abbiamo il numero cellulare del capo della intelligence della polizia di Ashdod, e ogni volta che chiamiamo una macchina della polizia arriva immediatamente", ha detto.
Ha attribuito il cambiamento di atteggiamento della polizia a due nuovi comandanti: in Ashdod, Nissim Mor, e nella regione Lachish, Uzi Rosen.
Rosen disse ai comandanti della polizia locale che "tutti hanno il diritto di circolare liberamente e in sicurezza per i propri affari, fintanto che rimangono nei limiti della legge, e chiunque cerchi di molestarli, dovrà vedersela con la polizia."
Ha dichiarato che la polizia stà investigando su una accusa di un assalto dello Yad L’Achim ai Testimoni di Geova, ma diversamente non è a conoscenza di altre violazioni della legge da parte del gruppo haredi.
I testimoni di Geova sostengono diversamente.
Mark Einstein, il portavoce della setta, fa riferimento al rogo di una Sala del Regno in Lod, tre anni fa. Gli haredim hanno rimosso la letteratura dalla sala, ne hanno fatto un falò in cortile, ballando intorno al fuoco, cantando la canzone del movimento Habad, che loda l’ultimo rabbi Lubavitcher.
"Il nostro centro di Lod è in effetti bruciato due volte", ha detto Einstein.
Ha aggiunto che un paio di giovinastri sono stati arrestati, ma i capibanda non furono toccati.
In un altro incidente un Testimone di Bat Yam, fu bastonato davanti alla moglie e ai bambini. Un’altra donna coi figli, mentre stavano lasciando una Sala del Regno vicino al Mercato del Carmelo di Tel Aviv, furono aggrediti da alcuni haredim che gettarono loro addosso un secchio di vernice gialla, ha continuato Einstein.
Tuttavia l’attacco che ha avuto il massimo della pubblicità, è stato nello scorso Novembre (1999), quando l’appartamento in Holon dei Testimoni di Geova Yossi e Sima Levy, fu forzato da alcuni assalitori che spruzzarono sui muri con vernici spray minacce di morte e svastiche, sfregiarono i mobili e distrussero i loro libri.
La polizia disse che non avevano sospetti, per cui non fece alcun arresto.
I Testimoni però, dissero che tali sospetti potevano essere trovati se avessero tenuto d’occhio le centinaia di componenti lo Yd L’Accia.
Il capobanda del gruppo, che Einstein disse essere stato identificato da un certo numero di Testimoni che avevano subito aggressioni, è Alex Artovsky di Netania.
Non abbiamo potuto contattare Artovsky per un suo commento.
Il rabbi Liftschitz ha comunque detto che tali accuse contro la sua organizzazione sono "totali bugie. E’ possibile che alcuni si siano adirati, perdendo il controllo, e questo non depone a nostro favore. Tuttavia non sono a conoscenza di episodi così gravi."
D’altra parte Campos ha dovuto essere ricoverato in ospedale circa tre anni fa per essere stato preso a calci da un rabbi locale.
Il rabbi, ricorda Campos, era fra una folla di "circa 200 haredim", che avanzavano minacciando un gruppo di Testimoni di Geova che stavano predicando di casa in casa un venerdi mattina nelle vicinanze di Ashdod, vicino a una comunità haredim.
Alcuni Testimoni sono stati costretti a trasferirsi, dopo che lo Yad L’Achim aveva scoperto dove vivevano, ha detto Einstein. Egli conserva un certo numero di manifesti anti testimoni di Geova nel suo ufficio: uno di essi sollecita gli ebrei a "sbarazzarsi dal loro vicinato" di una coppia di Testimoni di Geova che vivevano nei paraggi, descrivendo coloro che fanno proselitismo come "terroristi" e "avvelenatori dei giovani".
Campos stesso ha dei manifesti che lo ritraggono in compagnia di alcuni altri Testimoni .
"questo è ciò che essi fanno — fanno foto di alcuni di noi e le riproducono su poster che appendono un po’ dovunque. I manifesti ammoniscono che i Testimoni di Geova hanno l’obiettivo di convertire i giovani al Cristianesimo e sono firmati "Dipartimento per la lotta contro i missionari, Yad L’Achim, Bnei Brak".
Ci sono circa mille testimoni in Israele, considera Einstein, la maggioranza dei quali vive a Tel-Aviv e Haifa, con altre Sale del Regno a Beersheba, Ramla e Lod, dice Einstein: Il gruppo in Ashdod conta circa 70 componenti.
La metà circa dei testimoni Israeliti sono immigrati russi, ci dice Einstein.
Essi distribuiscono la versione in ebraico della loro letteratura, la Torre di Guardia, e Svegliatevi, durante il loro apostolato di venerdì mattina e nelle serate dei giorni feriali. La maggioranza dei residenti rifiutano gentilmente, dicono i testimoni.
Alcuni sono meno cortesi: "a Kfar-Sava, una volta, un uomo mi ha colpito con un pugno in faccia", ha detto Einstein.
Campos, che ha cominciato l’attività di predicazioni in Ashdod con sua moglie, Monica, una convertita Ebrea, così descrive una presentazione tipo: "Buonasera, siamo qui in qualità di Testimoni di Geova, e ci interessiamo di lei, sapendo che viviamo in tempi difficili. Ci poniamo la domanda: cosa possiamo fate per questo? I principi biblici, ci possono aiutare o sono obsoleti? Abbiamo riscontrato che la Bibbia risponde a molte domande che lei può farsi."
Spesso i Testimoni cominciano a parlare delle soluzione della Bibbia per i problemi familiari, ci dice Campos. Se la famiglia non chiude loro la porta in faccia, essi entrano e conversano, lasciano la loro letteratura, e, se la famiglia lo desidera, ritornano per un regolare studio biblico.
I Testimoni di Geova credono sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, spiega Campos. Credono che Gesù sia il messia venuto sulla terra, ma non credono in un suo ritorno fisico, ma piuttosto credono alla fine dei tempi che sarà annunciata da Geova, il solo vero Dio.
Come Cristiani fondamentalisti, i Testimoni di Geova sostengono che la venuta di Geova sarà accompagnata dall’apocalisse, e i credenti saranno lasciati vivere per sempre in un paradiso, mentre i non credenti periranno.
E’ loro comandato di predicare — "di testimoniare", dice Einstein.
"Per noi la questione non è di convertire le persone da una religione all’altra, stiamo solo cercando di aiutare le persone a conoscere Geova e il suo proposito.
"Accettare questa fede può avere effetto sulla loro stessa sopravvivenza. Coloro che obbediscono a Geova saranno giudicati con favore, ed erediteranno la terra, vedranno i morti risorgere, e la terra unificata sotto il dominio di Geova."
Ma cosa accadrà a coloro che non si lasciano convincere? "Che accadde al tempo del Diluvio a coloro che non credettero?", ha replicato Einstein.
Ha inoltre precisato che i Testimoni di Geova non danno alcun particolare significato all’anno 2000.
La legge di Israele consente il proselitismo e la distribuzione di letteratura, ma proibisce l’offerta di danaro o altri aiuti materiali ai potenziali convertiti. Proibisce inoltre l’avvicinarsi ai minori senza il consenso dei genitori.
I Testimoni di Geova obbediscono a tale legge per una questione di principio e non ci sono stati arresti per violazioni della legge sul proselitismo.
"Basilarmente Israele funziona come una democrazia. Non abbiamo mai avuto da lamentarci [contro le autorità]", ha detto Einstein.
Lo Yad L’Achim tuttavia insiste che i Testimoni di Geova corrompono, inducendo gli Ebrei alla conversione con allettanti offerte. Quando gli viene chiesto perché la polizia non li arresti, specialmente in vista del fatto che lo Yad L’Achim è così vigilante nell’ammassare evidenze contro coloro che fanno proselitismo, Lifschitz ha risposto: "C’è bisogno di testimoni oculari, e nessuno si presenta"
Un’altra accusa mossa dallo Yad L’Achim contro i Testimoni di Geova, e che la setta ha collaborato con i Nazisti, contro gli Ebrei in Europa, e particolarmente in Germania.
"Abbiamo documenti che provano il loro coinvolgimento con Hitler", ha detto Lifschitz, "Sin dal principio hanno approvatolo sterminio degli Ebrei".
Però, il Dott. Jud Newborn, uno storico al Museo dell’Eredità Ebraica di New York, citato dal Jerusalem Report, ha affermato che circa 10.000 Testimoni di Geova tedeschi furono internati nei campi di concentramento nazisti fra i 2.500 e i 5.000 morirono lì.
Inoltre la setta condannò con forza le persecuzioni naziste degli Ebrei durante gli anni venti e trenta, ha detto.
"I testimoni di Geova furono vittime dei Nazisti. Usare le svastiche contro di loro e chiamarli Nazisti è grottesco", ha detto Newborn.
Nel caso di Campos, lo Yad L’Achim ha sostenuto che egli usasse la sua posizione manageriale sul personale per costringere i suoi subalterni a diventare Testimoni di Geova.
"E’ una persona molto conosciuta in Ashdod, e ha influenza su centinaia di impiegati", ha detto Lifschitz.
Ridendo di questa accusa Campos mostra una lettera di apprezzamento dal Dipartimento di Assistenza sociale della città di Ashdod per aver assunto in servizio presso la fabbrica della Vita una ventina di giovani con trascorsi difficili.
"Non abbiamo ricevuto alcuna denuncia di tentativi [da parte di Campos] di esercitare influenza sulla concezione di vita [degli impiegati], sulle loro attività al di fuori del servizio nella fabbrica", si legge nella lettera.
Il lavoro di Campos con i giovani con problemi in Ashdod, gli ha valso il riconoscimento di Difensore del Cancello dal Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, riservato ogni anno ai volontari che si distinguono. Sostenuto per tale riconoscimento da Meretz Gilon, Campos ha accettato il premio lo scorso Ottobre dal Ministro Eli Yishai.
"Va riconosciuto a favore di Yishai, che ha resistito alle pressioni dello Yad L’Achim, perchè ritirasse il premio", ha detto Einstein.
I primi di questo mese (marzo 2000), Campos ha ricevuto un altro riconoscimento ufficiale — la sua cittadinanza israeliana. "sto cercando di ottenerla da dieci anni", ha detto.
Ha aggiunto che i lavoratori sociali di Ashdod hanno inviato in suo favore lettere al Ministero degli Interni, sostenendo inoltre che ritiene che il riconoscimento tributatogli abbia reso molto difficile al Ministero degli Interni continuare a negargliela.
Campos e i Testimoni di Geova sostengono che nel fare discepoli esso stanno solo facendo ciò che gli Ebrei facevano con i Gentili non molto tempo fa.
Quando gli viene fatto notare che anche se molti Ebrei non sostengono le molestie contro i testimoni di Geova, d’altra parte non vedono di buon occhio nemmeno i tentativi di convertire gli Ebrei, Campos ha risposto: "Sono consapevole che questo è ciò che provano, ma ciò avviene solo perché non sanno che il giudaismo è una religione missionaria. Essi pubblicavano libri su come convertire i pagani alla legge di Mosè. Gli Ebrei hanno smesso di fare proseliti [fra i gentili] solo nel 19esimo secolo."
"Ciò è semplicemente falso", dicono gli storici Ebrei Rabbi Berel Wein e Rabbi Micah Halpern.
"Non siamo mai stati una religioni dedita al proselitismo, l’unico esempio fu da parte degli Asmonei, nel periodo del Secondo Tempio, quando questi forzarono i [vinti] Idumei a convertirsi per forza, ma ciò è stato fortemente criticato dai rabbi del tempo", ha detto Wein.
"Ci sono molti esempi nella storia, di popolazioni gentili che vivevano vicino al popolo ebreo, che vollero convertirsi al giudaismo, e furono ben accolti dagli Ebrei, ma gli Ebrei non cercarono mai di fare convertiti.", ha detto Halpern.
I manifesti dello Yad L’Achim accusano Vita di collaborare nello "sterminio" delle anime ebree e ammoniscono chiunque acquisti i suoi prodotti di rendersi colpevole dello stesso crimine.
"Vita teme strascichi legali se licenzia Campos, dice Liftschitz "ma forse si renderanno conto che perderebbero meno denaro per l’eventuale causa che per i nostro boicottaggio ed infine lo licenzieranno. Abbiamo a disposizione numerosi modi di esercitare pressioni — tutti perfettamente legali".
Da parte sua Campos non ha intenzione di gettare la spugna dando allo Yad L’Achim la soddisfazione e alla Vita la liberazione. Dopo tutto, fa notare ora è un cittadino di uno stato democratico.
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