Pace e guerre
DIGIUNA PER LA PACE, FINANZIA LA GUERRA. RIVISTA MISSIONARIA DENUNCIA IL "CONTO ARMATO" DEL VATICANO
BRESCIA-ADISTA. La giornata di digiuno per la Pace, promossa dal papa per il 14 dicembre, rischia di "scivolare" su un conto corrente. Il Vaticano, anche attraverso il proprio sito internet www.vatican.va, sta infatti invitando tutti coloro che intendono aderire all'iniziativa a versare il corrispettivo della giornata di digiuno su un "conto corrente straordinario" aperto presso la Banca di Roma, una dei maggiori istituti di credito che finanzia il commercio delle armi nel nostro Paese. La denuncia di questa evidente contraddizione tra digiunare per la pace, e indirizzare contemporaneamente ingenti somme di denaro su una "banca armata", è stata fatta dal mensile dei missionari saveriani "Missione Oggi", che, in un comunicato stampa, ha rilevato che "secondo i dati della Relazione al Parlamento del Presidente del Consiglio, la Banca di Roma si è segnalata in questi ultimi tre anni per una partecipazione sempre più attiva nel commercio di armi, passando dai 57 miliardi di autorizzazioni del 1998 ai 101 miliardi del 1999, fino agli oltre 213 miliardi del 2000 con compensi di mediazione che nello stesso anno sfiorano i 17 miliardi di lire". Pur trattandosi, ovviamente, di commissioni regolarmente autorizzate, "Missione Oggi" ricorda le parole pronunciate solo il 15 ottobre scorso dal rappresentante della Santa Sede all'Onu: "gran parte del traffico illecito di armi ha origine nel commercio legale delle medesime". Senza considerare, rilevano ancora quelli di "Missione Oggi", le dure parole di condanna del commercio delle armi che lo stesso Giovanni Paolo II ha solennemente pronunciato nella enciclica Sollecitudo rei socialis (al n. 24). Tra l'altro, insistono i saveriani, "la Banca di Roma pubblicizza sul proprio sito internet i diamanti di una rinomata ditta, ma tra i molti certificati non compare quello di non-provenienza da zone di guerra, mentre è in atto a livello mondiale una campagna per la certificazione dei diamanti".
Una bella contraddizione dunque. Ed un digiuno che rischia di far brontolare la coscienza, più che lo stomaco. Per questo i saveriani chiedono al Vaticano (e specificamente al Pontificio Consiglio "Cor Unum") "di chiudere il 'conto corrente straordinario della giornata di digiuno' presso la Banca di Roma e di aprirne in sostituzione uno presso la Banca Popolare Etica"; ed invitano nel frattempo tutti i partecipanti al digiuno, nonché i sostenitori della Campagna "banche armate", a boicottare il "conto armato", ad aderire e diffondere l'appello pubblicato su internet alla pagina: www.saveriani.bs.it/Comunicato.htm, nonché ad inviare una lettera/e-mail (il cui modello è anch'esso "scaricabile" da internet) al Pontificio Consiglio "Cor Unum", per spingere il Vaticano a chiudere al più presto il conto corrente presso la Banca di Roma (c'è da aggiungere che la banca del Vaticano, lo Ior-Istituto Opere di Religione, per operazioni in Italia si appoggia proprio alla Banca di Roma).